Fecha de publicación:
30-03-2024
Autor (principal y otros colaboradores):
Cordisco Isabella
Autor del módulo:
Keywords:
género
jóvenes
identidad
relacional
relación
País: Contexto Geográfico de la Investigación: International
Área Científica de Investigación
Filosofía
Sociología
Il contributo tematizza la "svolta relazionale" nel campo delle scienze sociali che sta ridefinendo la discussione paradigmatica sulla realtà. I paradigmi del pensiero moderno prevalentemente di stampo dicotomico e binario stanno passando il testimone, ormai già da qualche decennio, a nuovi paradigmi relazionali, dove i termini di confronto non sono più i due poli oppositivi e irriducibili lungo un asse lineare, ma si offre spazio a logiche sistemiche, connessioniste, relazionali e pastorali. Il pensiero moderno vedeva la relazione come contrapposizione tra coppie binarie e dualistiche o come negazione della relazione stessa. È in questo stile paradigmatico che la relazione uomo-donna è così stata sottovalutata per la modernità, negata o letta solo nei termini di uno solo dei due poli (maschile o femminile). A partire dalla post-modernità si inizia ad affermare il cosiddetto "relational turn" di cui parlano diversi teorici sociali, in quanto nuovo "paradigma" scientifico (Dépelteau 2018; Donati 2011;Crossley 2011). Esso comincia a svilupparsi nella società post-moderna con l'obiettivo di superare i riduzionismi delle letture polari di tipo individualista e olistico, ma diverse sono le forme e le interpretazioni che la relazione sociale assume. Infatti, il termine "relazionale" lo troviamo applicato a sempre più ambiti, ma non sempre è utilizzato con lo stesso significato. Questo contributo di riflessione teorica sceglie di presentare la versione originale della sociologia relazionale chiamata "Critical Realist Relational Sociology (CRRS)", che si è sviluppata dal 1983, ed è conosciuta in Italia come «Teoria relazionale della società». A partire da questa riflessione, l'analisi dell'evoluzione degli Youth Studies e Gender Studies dal punto di vista sociologico e culturale mette in luce che essi non riconoscono «la differenza tra uomo e donna in termini relazionali ma solo individuali, dove la differenza è intesa come discriminazione o negazione e la distinzione nell'unità dell'umano non è contemplata.» l'articolo sostiene come la tendenza europea e occidentale è la dissolvenza progressiva della differenza sessuale e della differenziazione generazionale dei giovani e propone di dimostrare «la mancanza di una cultura delle relazioni, che pensi attraverso relazioni e che tratti la differenza e le generazioni in termini relazionali».
Nel riscostruire il flusso delle idee nell'ambito degli studi sul gender e sui giovani, Cordisco identifica «cinque principali modelli di analisi della relazione uomo/donna, sex/gender, giovani/generazioni: il modello monista tipico del periodo classico; il modello biologico tipico della prima moder-nità; il modello sociale e culturale tipici della piena modernità; il modello dell'indifferenza e dissolvenza tipico della post-modernità e il modello del realismo critico che supera le esasperazioni della modernità e che inaugura una svolta temporale e paradigmatica». La tesi avanzata dallo studio propone di andare oltre il pensiero dicotomico moderno e quello decostrutti-vista post-moderno, focalizzando il ritorno o il riconoscimento realistico della natura per sfuggire alla dissolvenza dell'umano. Le persone infatti sono determinate sessualmente sia dalla società sia dal proprio corpo così come le generazioni sono determinate dalla relazione tra l'asse parentale-familiare e la collocazione sociale. L'autrice mostra come sia proprio la relazione la categoria non vista dalle prospettive di neutralizzazione delle differenze ad opera della post-modernità, della reversibilità e dell'ibrido tipici del modello decostruzionista radicale che arriva alla separazione tra sesso e gender in una costante fluidità di concetti che si esprime nel polimorfismo sessuale, nel pansessualismo, fino ad arrivare alla complessità della categoria «Queer» che nella sua espressione più acuta nega la corporeità e la natura. Il ricco contenuto del capitolo illustra dimensioni importanti e molto complesse del contesto e della cultura attuale oltre al Queer, il post-queer, il Queer Youth, la famiglia Queer e le varie questioni legate
all'acronimo LGBTQ+.